Attualmente il Green Pas è obbligatorio per l'accesso alle mense aziendali, ma non per entrare nelle sedi. Eppure sono diverse le aziende private che hanno provato a introdurlo, nella gran parte dei casi trovando la contrarietà dei sindacati o di gruppi no-vax a ostacolare i loro intenti. È il caso di Sterilgarda, l'azienda casearia mantovana che aveva annunciato la decisione con una lettera ai dipendenti, prospettando cambi di mansione o sospensioni non retribuite per quelli sprovvisti del certificato, salvo poi dover fare i conti con le minacce di boicottaggio da parte di diversi gruppi no-vax e arrivare infine alla marcia indietro. Era stata Confindustria qualche mese fa a sollecitarne l'introduzione nel settore privato, sottolineando che la Carta Verde si ottiene non solo con il vaccino ma anche con un tampone negativo e un certificato di guarigione da Covid. Una proposta che, nonostante questo, da subito aveva incassato polemiche e contestazioni, ma anche la prima adesione illustre: quella di Brunello Cucinelli. L'imprenditore e stilista da subito si era espresso a favore della misura invitando, nello stile che lo caratterizza, i dipendenti che non ne fossero in possesso a mettersi in aspettativa retribuita fino a sei mesi per tutelare la salute di tutti. Stessa linea per Prada. Il gruppo di moda che impiega circa 3.000 persone in Italia ha stabilito che per accedere alla fabbrica e agli uffici i lavoratori devono essere vaccinati. In caso contrario sono tenuti a effettuare tamponi rapidi periodici, ma a carico dell'azienda. Più dura la linea di Conad. Francesco Pugliese, l'Amministratore Delegato del gruppo della grande distribuzione con 65.000 dipendenti, ha proposto l'aspettativa non retribuita per chi è senza Green Pass. Chi non si adegua si paghi i tamponi da solo, aveva detto scatenando le ire dei no-vax, che hanno iniziato una campagna di boicottaggio. Era solo una provocazione, la legge ancora non lo permette ha poi corretto il tiro l'AD, specificando che la misura era comunque a tutela dei dipendenti, non il contrario.