Sempre che si decida davvero di farlo anche da noi, superando le divisioni politiche, non potrebbe comunque essere immediata l'estensione dell'uso del Green Pass per entrare al ristorante o prendere il treno, come in Francia. Occorrerebbe, prima, sciogliere una serie di nodi legati al rispetto dei principi costituzionali attinenti alle libertà personali e alla tutela della privacy. I numeri, innanzitutto, il Green pass, o più correttamente "Certificazione verde" come si chiama sull'app dei servizi pubblici IO dove si può consultare e mostrare, in Italia oggi vale solo per partecipare a matrimoni e a grandi eventi sportivi e musicali e si ottiene già dopo la prima dose di vaccino. Questo vuol dire che oggi riguarda circa 34 milioni di Italiani, fra quelli che ce l'hanno già o l'avranno a giorni. Di sicuro rendere obbligatorio il certificato, come in Francia, anche per entrare nei cinema, teatri, ristoranti, bar, palestre, aerei e treni, avrebbe due vantaggi. Primo: convincere i riluttanti al vaccino, specie fra i più giovani. E lo si è visto oltralpe: poche ore dopo l'annuncio del presidente Macron era già boom di richieste fra i ragazzi sotto i 30 anni, spaventati all'idea di rinunciare alla movida. Secondo: avere un sistema efficace per mantenere aperti i locali anche nel caso in cui l'epidemia dovesse peggiorare per la variante Delta, portando di nuovo alle fasce arancione e rossa. La certificazione però contiene informazioni su dati sensibili di tipo sanitario. Un conto dunque è esibire il pass alla richiesta di un pubblico ufficiale, in dogana per esempio, un altro e mostrarla al barista. Come la mettiamo con la privacy? Per dare il suo ok all'uso della certificazione com'è oggi il Garante dei dati personali ha messo al Governo paletti precisi: chi controlla, ad esempio, può farlo solo leggendo il QR code del cittadino con una app apposita che non dà nessuna informazione oltre al semplice sì/no rispetto alla protezione contro il virus (che può essere per guarigione, vaccino o tampone negativo.) E, soprattutto, non conserva alcun dato. Alla fine, dopo una serie di interlocuzioni fra Governo e Garante, ai primi di giugno un accordo è stato trovato. E lo stesso accadrebbe nel caso di un'estensione del Green Pass. Di certo però la strada non sarebbe né facile né veloce.