Seicento dipendenti nel solo settore industriale, 4 turni da 6 ore a ciclo continuo, 24 ore su 24, il Cotonificio Albini si è fermato solo nel momento più duro della pandemia, quando il rumore delle macchine è stato sovrastato da quello delle sirene delle ambulanze nella Valle Seriana. Il ricordo è ancora troppo fresco ci racconta chi lavora qui. Ma come si stanno organizzando per gestire i quattro diversi afflussi velocemente con l'obbligo di Green Pass? "Abbiamo deciso per questo inizio della nuova, diciamo, della nuova situazione, di gestirlo manualmente, con dei controlli agli ingressi, con la possibilità di utilizzare degli scanner, che progressivamente sostituiranno la rilevazione individuale con una rilevazione automatica. In modo tale da garantire a tutti i nostri dipendenti, in qualsiasi turno, di poter avere facile accesso ai locali di produzione". Qui non esiste macchinario che possa sostituire la manodopera, il prodotto finale è pregiato, non possono esserci difetti, gli spazi sono ampi così come le distanze tra i lavoratori, ma l'attenzione è sempre alta. "Allora sì dopo la prima fase della pandemia che è stata così difficile, dura, soprattutto in questo territorio, adesso ci troviamo da affrontare la fase del Green Pass e ci aspettiamo una grande collaborazione da parte di tutti i collaboratori". Mentre le operaie controllano manualmente che il lino non abbia difetti, ci avviciniamo per capire come viene accolto l'obbligo tra alcune di loro. "Noi dipendenti, in alcuni reparti abbiamo molta vicinanza l'uno con l'altro e quindi, sì direi di sì, mi sentirò sicuramente più tranquilla".