Questa 15esima giornata di conflitto inizia, continua con l'offensiva russa. Offensiva russa ancora una volta nella zona meridionale ed orientale dell'Ucraina, in particolare a Mariupol. Mariupol che ieri ha visto il bombardamento di un ospedale pediatrico e oggi ha visto il bombardamento di un'università e secondo il Comune, anche di alcuni quartieri residenziali. Sempre a Mariupol oggi sarebbero entrate diverse truppe russe e la città sta vivendo un attacco molto duro da parte delle forze armate russe. Ma non solo a Mariupol, anche a Kharkiv, città che nella scorsa settimana è stata duramente attaccata e bombardata dall'esercito russo ma ecco, l'offensiva russa non si ferma solo a quella zona dell'Ucraina, ma si estende anche un po' più a Ovest. Arriviamo a Zhytomyr. Zhytomyr si trova ad Ovest della capitale di Kiev, solo a 400 km da dove mi trovo io al momento, qui a Leopoli e a Zhytomyr i bombardamenti hanno distrutto due ospedali ed una centrale elettrica, e l'OMS stima, oggi ha dichiarato che sono state ben 21 le strutture sanitarie distrutte dall'inizio dell'invasione russa. Ma per tornare a Mariupol, il bombardamento di questo asilo nella giornata di ieri, oggi il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, si è giustificato dicendo che quello non sarebbe stato un ospedale pediatrico, ma una base per il battaglione Azov, un gruppo paramilitare poi integrato nell'esercito ucraino di ispirazione neonazista, per poi ritrattare nuovamente dicendo che era tutta una farsa. Ma sempre rimanendo a Mariupol, oggi ci sono stati dei bombardamenti sui percorsi per i corridoi umanitari. Corridoi umanitari che però hanno funzionato in altre sei città, erano infatti sette quelli aperti dalle autorità ucraine, in particolare a Sumy. A Sumy si sono viste, secondo le autorità della città, delle vere e proprie carovane di sfollati che cercavano di lasciare la città, cercavano di lasciare la città per arrivare nella zona Ovest del Paese. Anche qui a Leopoli. Leopoli infatti, è diventata il crocevia di questa guerra. Crocevia perché? Perché molte persone la vedono come la porta d'Europa, da qui si può accedere alla Polonia, arrivare in Europa, ma tante persone la vedono anche come una meta, in particolare gli uomini dai 18 ai 60 anni che non possono lasciare il Paese vi ricordo, ma anche molte donne che rimangono qui e decidono di rimanere qui, per aiutare, per sentirsi utili verso la patria, persone che non vogliono lasciare il proprio Paese. Ma Leopoli è anche il Paese, è anche la città dove poi si sta organizzando la resistenza, dove si fanno training, allenamenti, dove si reclutano, è da qui che dovrebbe partire la resistenza.























