"Questa la conosco, questa è Roma e Roma la conosco bene, per questo sono venuta subito qui, quando è cominciata questa guerra eravamo in Ucraina con i miei figli" "Ed è scappata con la sua famiglia, lei?" "Sì, ho due figli e il nipotino." Olga è scappata dall'assedio di Kharkiv, è una dei circa 7mila sfollati ucraini arrivati a Roma. Da tre settimane è ospite di un hotel alle porte della capitale, assieme ad altre 300 persone. "Noi vogliamo ringraziare molto gli italiani per questo aiuto." Grazie è una delle poche parole in italiano che Ilona sa dire." "Grazie!" Ilona viene da Odessa, ha iniziato un corso di italiano insieme ad altri suoi connazionali. "Non abbiamo i documenti per andare fuori, per ora, racconta ancora" Yuliya, 24 anni è scappata dai bombardamenti russi, ci dice che le giornate qui passano lente. "Ho sempre sognato di venire a visitare Roma, racconta, sarei voluta venire come turista non da profuga, se fossi venuta da turista mi sarei potuta godere tutto, così non è la stessa cosa." Con lei c'è la zia, Tatiana. "Il suo sogno è poter ritornare a casa, appena possibile. Dall'arrivo di questi sfollati, il quartiere si è mobilitato per dare una mano. "Chiedendo loro, proprio, di che cosa hai bisogno? E quindi ci chiedevano per esempio scarpe numero 38, allora noi chiamavamo tutti in quartiere per chiedere di trovare queste scarpe, oppure giocattoli per bambini ci hanno chiesto delle penne, matite, quaderni perché alcuni di loro hanno iniziato a fare la didattica a distanza." Oggi alcune volontarie distribuiscono cibo per gli animali di chi è scappato dalla guerra. "Adesso stiamo facendo un elenco di quanti cani, quanti gatti, piccoli e grandi e così adesso saremo un po' più preparate, comunque vedo che stanno prendendo tutto e poi se lo dividono.".