"Dopo molto tempo senza scrivere ho finalmente ricominciato a farlo, e spero che quello a cui sto lavorando diventi un romanzo. Questo è il mio sogno, un nuovo romanzo, più che una raccolta di racconti. Sono così turbato dal periodo in cui viviamo che l'idea di raccontare il presente mi sembra quasi impossibile. Quindi la storia a cui sto lavorando. è ambientata molto tempo fa nel 1968 racconta di un mondo diverso. Amo scrivere di un mondo diverso da quello in cui vivo, perché per me è un modo per evadere dal qui e ora ed è una delle gioie che provo anche nel leggere libri. Mi piace scegliere i romanzi non contemporanei. Sono molto preoccupato per quello che sta succedendo negli USA in questo momento. La situazione nel Paese è sconvolgente e deprimente. Credo che le proteste contro le politiche migratorie di Trump, che ci sono state proprio negli scorsi giorni, rappresentino il primo segnale incoraggiante dopo molto tempo, perché tanti americani in tutto il Paese sono scesi in piazza per protestare. Io mi sento piuttosto fortunato perché vivo tra New York City e il Vermont e sono entrambi posti molto progressisti. Il Vermont è lo stato più progressista, credo di tutti gli Stati Uniti e New York di certo è una città incredibilmente progressista. Lì Trump non ha un grande sostegno, per questo mi sento circondato da una comunità di persone che la pensa come me. parlando di Medio Oriente e del ruolo degli Stati Uniti, è demoralizzante il fatto che la storia sembri ripetersi, che non impariamo mai dai problemi e dalle tragedie che abbiamo incontrato nel passato, invecchiando e assistendo sempre più a episodi simili in cui si ritorna. alla violenza e alla disumanità non fa che aumentare la tristezza. Per un periodo quando Barack Obama era Presidente, mi sono sentito in un certo senso entusiasta e ottimista riguardo al futuro, ma ora ripenso a quella fase e mi sembra che sia stata molto effimera". .