Positivi, vittime e tamponi in leggero aumento nelle ultime 24 ore in Italia, salgono a mille 434 i nuovi contagiati. In rialzo, seppur di poco, anche i tamponi effettuati, quasi 96 mila, 4 mila in più rispetto a martedì. Resta, quindi, sostanzialmente invariata all'1,4 la percentuale del numero dei nuovi positivi sui test effettuati, 14 i decessi registrati. Salgono di altre 7 unità alle terapie intensive, portando il totale dei ricoverati a 150. Ma a preoccupare di più sono i focolai sparsi per l'Italia, perché se anche prontamente individuati e isolati, essi richiedono tempo per essere spenti. A Polignano a Mare, per esempio, il numero dei positivi, all'interno di un'azienda ortofrutticola è salito da 78 a 103. In una residenza sanitaria per anziani, a Ginosa Marina, in Provincia di Taranto, si registra invece il secondo decesso e una trentina di casi accertati. Aumentano i positivi anche nell'azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti a Palermo, col 40 per cento dei dipendenti in malattia. La città è ormai in piena emergenza rifiuti. E le prime aperture delle scuole contano a macchia di leopardo, da nord a sud del Paese, già i primi contagi in classe, con l'inevitabile elenco di alunni, docenti e parenti in isolamento, è già successo in Calabria, in Friuli, in Alto Adige. E nel dibattito sull'opportunità o meno di ridurre il periodo di quarantena, come già fatto dalla Francia, interviene l'Organizzazione Mondiale della Sanità che difende la raccomandazione di un isolamento di 14 giorni per prevenire la trasmissione del virus.