Potrebbe essere l'ultimo giro per il casinò di Saint Vincent, una delle tre strutture da gioco rimaste nel nostro Paese dopo la chiusura di Campione d'Italia, perché sulla società di gestione, per il 99,9 per cento di proprietà della Regione Valle d'Aosta, pende un'istanza di fallimento e l'udienza è fissata per il prossimo 8 settembre. Se i giudici accogliessero l'istanza di fallimento? Fallisce. Si chiude dal giorno dopo? Credo di sì, oppure si inventeranno qualcosa gli avvocati. Ripeto, io non faccio l'avvocato, cerco di far quadrare i conti a quest'azienda e ci stiamo riuscendo a far quadrare i conti. Sono a rischio 431 posti di lavoro, la gestione allegra e tutta politica, degli ultimi due decenni, ha portato a perdite di 24 milioni di euro all'anno, a partire dal 2010, eppure la situazione era radicalmente migliorata a partire dal 2018, con l'inizio del concordato preventivo che ha generato un utile nel 2019 di ben 13 milioni e mezzo di euro. Abbiamo fatto un'operazione molto importante di riduzione costi, sia del personale che di spese generali. Il fatturato, per fortuna, ha tenuto com'era stato indicato nel piano di concordato, abbiamo – quindi – rispettato gli impegni che abbiamo preso verso i creditori e verso il tribunale stesso per la ristrutturazione. Ma questo potrebbe non bastare, a inizio agosto la società di gestione del casinò ha proposto un ricorso per Cassazione contro la revoca del decreto di amministrazioni di concordato, disposta dalla Corte d'Appello di Torino il 9 luglio scorso, accogliendo la richiesta di due creditori. Così, la storia del casinò di Saint Vincent inaugurato nel 1947 e simbolo della dolce vita, è ora appesa alla decisione dei giudici. E pensare che nei tempi d'oro ha fatto guadagnare miliardi in lire alla Regione autonoma. Dovesse chiudere, cosa succederebbe? Una tragedia, una tragedia per queste persone e una tragedia, nel tempo superabile, per il Paese. Di chi sono stati gli errori negli ultimi anni? Non è stata gestita come un'azienda, ma come un luogo per occupare persone. Questo si paga. Questo, purtroppo si paga.