Figura di suo fratello è una di quelle figure determinanti nella storia della lotta alla mafia, le indagini che condusse negli anni 80 furono fondamentali prima per delineare l'ascesa dei corleonesi, le nuove guerre tra mafiosi, e poi per istruire il maxi processo. Lavorò anche accanto a Giovanni Falcone. "Sì, la sua attività devo dire è stata largamente riconosciuta anche dal presidente del maxi processo, il quale qualche volta ho avuto modo di soffermarmi a parlare perché lui è una persona appunto caparbia, intelligente, coraggiosa. Questo l'ha portato a lavorare con serietà, a riuscire a coinvolgere anche tanti suoi collaboratori. È stato un passo sicuramente fondamentale nella lotta alla mafia, non lo dico io, ma insomma sono, chi ci ha lavorato veramente con la mafia che l'ha riconosciuto". E anche la storia di suo fratello non sfugge come quella di tanti protagonisti della lotta alla mafia, ha tanti misteri, come per Borsellino, la sparizione dell'agenda in cui probabilmente annotava fondamentali appunti. "I misteri, ho detto pure prima, sono delle verità che probabilmente non scopriremo mai e che saranno sempre occultate. Noi speriamo di venirne di venirne a conoscenza, però le le logiche rispetto a delle ricostruzioni che ho sentito sono talmente ampie e talmente anche al di fuori di quello che è la nostra nazione, che veramente penso che sia, un cancro che non so come è possibile debellare".























