Nessun personaggio della storia sarebbe stato più rappresentativo di Leonardo da Vinci a questa edizione del Festival delle Scienze. Lui che spinse la conoscenza a un punto tale che dopo nulla sarebbe più stato lo stesso e la sua opera monumentale ne è testimone. Il Festival dedica così al genio del Rinascimento uno spazio particolare che ha permesso di raccontare il recupero, con la rinascita, di una pittura murale rimasta nascosta a lungo: la Sala delle Asse al Castello Sforzesco di Milano. Noi stiamo recuperando tutto quello che si è perduto. Non ci sono testimonianze storiche scritte di quello che era stato fatto, non ci sono disegni. La scienza come studio della natura e applicazione dell'arte, oggi permette il restauro di quest'opera rimasta incompiuta. La Sala delle Asse sarà visitabile dal 16 Maggio a Gennaio 2020. Per riportarla a vita nuova sono state utilizzate tecniche all’avanguardia come l'uso delle immagini multispettrali riprese con luce ultravioletta e il laser. Abbiamo intrapreso questo intervento di rimozione degli strati di scialbo che erano stati stesi, appunto, nel corso dei secoli e che avevano occultato la vista di tutta questa superficie. L'abbiamo intrapreso solo perché siamo riusciti ad avere a disposizione un mezzo che rispettasse al 100% quello che c’era sotto. Leonardo da Vinci, l'uomo, l’artista lo scienziato, l’inventore dotato di un'insaziabile curiosità, è il protagonista del film d’arte “Io Leonardo” dal quale sono state tratte queste immagini, una produzione originale di Sky e Progetto Immagine. L'idea è quella di raccontare quel Leonardo sconosciuto a tutti, di raccontare un grande film, una bellissima storia dove il protagonista è questo genio, ma anche un essere umano. Il film racconta l'uomo Leonardo? Per me una delle più grandi sorprese è stato scoprire che Leonardo era un giocherellone, che se la passava facendo scherzi al Papa e a tutta la gente che era vicino a lui. Inventava rebus, faceva delle barzellette e questa cosa qua per me è stata illuminante per creare un personaggio insieme a Luca Argentero che potesse renderlo più umano.