Il ministro Manfredi arriva di buon mattino, lo accolgono i vertici delle Irbm, con a capo il Presidente e amministratore delegato Di Lorenzo, per accompagnarlo in una visita che per 250 studiosi che lavorano qui non è una semplice passerella. Il ministro della ricerca che viene qui a trovarci viene a visitare le i laboratori del consorzio Cnccs, che è il consorzio pubblico privato che è finanziato dal Ministero della ricerca. É un'iniezione di entusiasmo per tutte le persone e i ricercatori che lavorano qui dentro. 22000 metri quadri di laboratori per la biologia e la chimica, l'istituto si occupa di ricerca di nuovi farmaci e produzione di piccole molecole. Con il consorzio ha realizzato ad esempio la Banca dati europea di composti chimici. Ci sono 350000 composti chimici che sono a disposizione di tutta l'accademia e di tutti i centri di ricerca pubblici italiani. Negli ultimi mesi l'attenzione, anche del mondo, è incentrata sulla creazione, con l'università di Oxford e il colosso farmaceutico AstraZeneca di un vaccino contro il coronavirus che è in dirittura d'arrivo, già alla fase 3 di sperimentazione su 10000 soggetti sani tra Inghilterra, Brasile e due paesi africani di cui metà trattati col vaccino e metà con il placebo. Pensiamo che questa fase 3 possa dare un responso definitivo già entro la fine di settembre, ci saranno già delle dosi pronte, quindi penso che entro la fine dell'anno le persone a rischio, le categorie tipo le forze dell'ordine, il personale sanitario già potranno accedere ad una vaccinazione di massa. Un'eccellenza italiana, insomma, occasione per il ministro per una riflessione sulla ricerca. Io mi auguro che nell'occasione della pandemia sia anche un'opportunità, investire in ricerca significa benessere, significa qualità della vita, significa sicurezza, significa crescita economica. Su questo il Governo è fortemente impegnato, sul rafforzamento ovviamente dei fondi che saranno alla base di tutte le partnership pubblico privato.