Vincenzo ha 88 anni, vive al Pio albergo Trivulzio da tre. L'ultimo con il Covid ha stravolto le sue abitudini. Prima ero un po' arrabbiato perché non potevo andare fuori. Dicevo: si può andare fuori? No. Sono qui in galera? No, non sono mai andato io. Allora si mettevano a ridere. Hanno detto calma vedrai che dopo andiamo fuori, prima del mese di marzo andiamo fuori. Vincenzo è stato tra i primi a ricevere le due dosi del vaccino, e quando gli chiediamo cosa significhi per lui, inizia a cantare. Allegria ma anche speranza di poter tornare a messa, di cantare nel coro, di riabbracciare i fratelli e nipoti. Tra i corridoi del Pio albergo Trivulzio la vita, seppur con tutti i dispositivi, torna lentamente alla normalità fatta di piccole cose. Un caffè la domenica nella sala comune, la tv vista insieme, un passo di danza mano nella mano. Mentre vengono completate le seconde dosi si misurano gli anticorpi per capire se si è sviluppato una risposta immunitaria. Gli esami saranno ripetuti dopo 30 giorni per vedere l'efficacia e la protezione. Intanto, però, non si può abbassare la guardia. Stiamo già studiando l'immunità dei pazienti e dei dipendenti che sono stati sottoposti a vaccinazione e quindi, una volta visti i risultati ci auguriamo di poter riaprire le visite ai loro cari.