Tampone, sanificazione, vestizione, seguiamo gli stessi identici passaggi di Lucia, che arriva al Pio Albergo Trivulzio per incontrare la nonna. "Per la nonna è importantissimo già il solo fatto che, anche senza un contatto fisico, visivamente possa vedermi è qualcosa di enorme, grandioso". "Si, si molto, perché ci sentiamo troppo isolati così". Alla Baggina, la casa per i vecchietti di Milano, la più grande RSA d'Italia, le visite sono riprese già da una settimana. "I permessi, una volta viene mia figlia, una volta viene mia nipote". "Quanto è importante per lei?" "È beh, ormai viviamo solo di quei ricordi lì, di vedere i nostri parenti, i nostri cari". Piero è un appassionato di lirica, andava alla Scala prima del Covid, quella vita gli manca. "Devo cambiare solo in meglio, cioè dire di avere ancora questi contatti, se no, assolutamente qui, si deperisce". Ester, di anni ne ha 96, è arrivata da poco, lo ha chiesto lei, non ha parenti. " A 96 anni, si ha bisogno, allora ho chiesto di venire qui". Il fratello di Bruna, non viene da un po'. Lei si è informata sulle procedure e hanno deciso di aspettare. "Il tribunale ti ride sul bisogno". Teresina sapeva saremmo arrivati e si è preparata, il figlio si vaccina domani e poi verrà a trovarla. "Per me è importantissimo perché qui si ha voglia di vedere i parenti". "Per soli 20 minuti di visita, chiediamo dei passaggi prima, che servono per tutelare i nostri anziani e d'altra parte, loro hanno proprio bisogno di questa visita, l'aspettano e non sempre è facile convincere i parenti a effettuare tutti questi passaggi e noi non possiamo permettere di entrare senza purtroppo farli". "È la solitudine dei grandi vecchi. Sì io appartengo ai grandi vecchi, intendiamo, sto camminando sul centesimo".