Bisognerà ancora aspettare per rivedere vie e piazze affollate di turisti, la ripresa si prospetta lunga e faticosa. A Roma città d'arte per eccellenza, nel 2020 il calo delle presenze è stato del 73,6% secondo i dati di Confesercenti, una percentuale che si traduce in circa 34 milioni di turisti in meno rispetto al 2019 e in mancati incassi per tre miliardi e mezzo. Calo che ha riguardato sì la componente italiana ma soprattutto quella straniera, praticamente azzerata. Secondo le proiezioni di Federalberghi bisognerà aspettare almeno 2, 3 anni perché si riesca a tornare ai ritmi pre Covid. Quest'anno con ogni probabilità ci si dovrà affidare a un turismo interno, votato però più che altro a mete balneari. E se infatti dalle coste e dalle Isole arrivano segnali positivi lo stesso non può dirsi per le città d'arte, al momento restano ancora tanti nodi da sciogliere perché riparta il flusso turistico dall'estero, anzitutto il Green Pass, ma c'è anche chi si prepara con fiducia alla ripartenza estiva e così Roma diventa la prima città al mondo ad offrire ai turisti soggiorni Covid free, a due passi da stazione Termini il primo albergo ad utilizzare uno speciale dispositivo, una safe box che permette anche più volte al giorno la sanificazione completa della propria stanza d'hotel. Ripartono i cantieri per ristrutturazioni, ma anche per la realizzazione di nuovi alberghi e sono ben 14 in città. La Regione Lazio ha previsto contributi per un milione di euro per turismo e cultura mentre il Comune di Roma lancia il marchio Rome safe tourism, un bollino destinato agli esercizi conformi ai protocolli sanitari in tema di covid-19 per supportare la filiera e rispondere in qualche modo all'impatto della pandemia.