Taranto si prende una pausa dopo una settimana convulsa, difficile da dimenticare. Ma la calma di queste ore è solo apparente e sa di attesa. Le prossime saranno giornate decisive per il futuro del siderurgico e della città intera. Taranto sta provando a rimettersi in moto già da qualche tempo con grandi piani, grandi investimenti, però, ovviamente, è una quota ancora della nostra economia, dipende troppo dall’ex Ilva, dal suo indotto. Quindi la preoccupazione oggi è fortissima, non solo per i 5000 esuberi paventati dalla fuga di Arcelor Mittal, ma per tutte le connessioni che quella fabbrica ha con il territorio, ovviamente. Dei possibili scenari futuri ha voluto parlare, oggi a Bari, con parti sociali e istituzioni locali, anche il Governatore pugliese, Michele Emiliano. Per la prima volta tutte le componenti della società tarantina stanno costruendo una piattaforma unica da proporre al Governo. La piattaforma unica, ovviamente passa innanzitutto dal processo di decarbonizzazione della fabbrica che è lo stesso Presidente del Consiglio ha ritenuto Fondamentale. Senza garanzie per la salute delle persone è impossibile pensare a un rilancio produttivo, sia che Arcelor Mittal rimanga sia che debba essere sostituito da altri. Intanto in città il fronte che vuole la chiusura del siderurgico, non arretra di un millimetro. Chiusura, non c'è altra soluzione per voi? No. La nostra è una parola unica: chiusura, bonifica, riconversione.