Presunti affari sporchi sull'immigrazione clandestina. 36 persone destinatarie di arresti domiciliari. I Carabinieri per la tutela del lavoro, insieme alla Guardia di Finanza di Salerno, hanno eseguito misure cautelari in tre province, Salerno, Napoli e Caserta. Le accuse sono associazione a delinquere per il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, corruzione, falso in atto pubblico e autoriciclaggio. Tutto prende origine da un'inchiesta della Procura di Salerno guidata da Giuseppe Borrelli, su un utilizzo sospetto dei decreti flussi ed emersione. Il gruppo avrebbe presentato in favore di oltre duemila extracomunitari, che pagavano somme elevate pur di ottenere un permesso di soggiorno in Italia, richieste fittizie di nulla osta al lavoro, nell'ambito dei decreti flussi ed emersione, avvalendosi di aziende compiacenti o create ad hoc e di professionisti intermediari, sia pubblici che privati. L'operazione è stata preceduta da un'altra alcuni mesi fa sull'utilizzo fraudolento del click day. "Alcuni soggetti coinvolti in questa attività sono poi emersi come coinvolti nelle indagini che hanno visto la loro iniziale conclusione, diciamo a luglio, ma noi riteniamo che il fenomeno sia più esteso. Esistevano diciamo, delle sinergie operative tra vari gruppi che si interessavano della stessa attività delittuosa." Datori di lavoro compiacenti, ma anche referenti di patronato e pubblici ufficiali degli ispettorati del lavoro di Salerno e Napoli, in cambio di soldi avrebbero garantito l'esito favorevole delle istanze. Il giro d'affari, secondo gli inquirenti, era di milioni di euro. .