"Arrivo da Porto Alegre, Brasile. Dopo 30 anni siamo qua perché lui è molto amato in tutto il mondo". Il ritratto di Ayrton Senna dietro il casco il suo sguardo spalancato. Sul circuito di Imola, tifosi appassionati di Formula 1 anche dall'estero sulla pista della sua ultima corsa a 30 anni dall'incidente che se l'è portato via, l'omaggio al campione brasiliano e al pilota austriaco Roland Ratzenberger morto il giorno prima nelle qualifiche di quel terribile Gran Premio. "Ayrton non è solo stato un pilota ma ha lasciato una traccia indelebile. A Tamburello la sua statua ne è dimostrazione. Basta toccarla, sprigiona un'energia incredibile". "Rimane una persona secondo me unica e mi viene da, mi commuovo a parlarne". "Io ero qua, ero sulla Torretta Malboro è stato un giorno credo più brutto della mia vita". "Sono nato nel '98, ho visto Senna solo tramite filmati, su YouTube o in rete, però non può venire dimenticato". I caschi dei due campioni uno accanto all'altro nella mostra che li celebre al Museo dell'Autodromo. La tuta di Ayrton Senna e qui la sua monoposto. "È una cosa molto emozionante essere qua". Le autorità, il ministro degli Esteri Tajani, i suoi omologhi da Brasile, Austria. Il ricordo di Senna, sguardi commossi sotto gli ombrelli per il minuto di silenzio. L'impatto alla curva del Tamburello alle 14:17. "Voleva dedicare la sua vittoria al collega che era morto la sera prima. Questo è un messaggio di pace, di fratellanza e con lo sport questo insegna e deve insegnare". La commozione dei genitori di Ratzenberger e le parole del nipote di Senna. "È stata una giornata bellissima, vedere tanta gente che ancora tiene la memoria così forte di Ayrton anche Di Roland, oggi ha piovuto un pochino quindi secondo me ha mandato un po' di pioggia Ayrton a farci ricordare le sue belle vittorie sul bagnato". "Il suo sacrificio ha fatto fare sì che noi costruttori, la FIAT, tutti abbiamo fatto un passo indietro. Ci siamo resi conto che dovevamo fare qualcosa per cambiare, cambiare tutto. Quindi sono cambiati i circuiti, sono cambiate le macchine, sono cambiati i regolamenti. Qui c'è la grossa mano di Ayrton".