Con la situazione negli ospedali ormai sotto controllo, cadono le ultime restrizioni anti-Covid. Al centro dell'attenzione e delle polemiche, l'uso della mascherina laddove resta obbligatorio. Se da un lato è chiaro che non dovremo indossarla in cinema, teatri e manifestazioni sportive al chiuso a partire da mercoledì prossimo, la questione è tutt'altro che risolta in merito all'uso del dispositivo sui mezzi pubblici e durante gli esami di maturità. Su quest'ultimi regna il caos, in merito a chi dovrà decidere e soprattutto cosa. Se, a quanto pare, andrebbe indossata agli scritti mentre agli orali il candidato può toglierla, da più parti si invoca, come fa il Sottosegretario Costa, l'abolizione totale dell'obbligo con un decreto da parte dell'esecutivo. Gli esperti sanitari suggeriscono che: "Ogni volta che riduciamo la probabilità di infezione, teniamo bassa la diffusione e possiamo permetterci una vita più tranquilla. Negli scritti effettivamente si a al chiuso, in un contesto organizzato di esame con la commissione, come dire, ben distribuita e lo studente è senza mascherina, questo può servire a renderlo più sereno e tranquillo e in sicurezza e in tranquillità." Mascherina si, mascherina no, se ne saprà di più dopo il vertice di domani tra i Ministri Speranza e Bianchi e il Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Brusaferro e il Consiglio dei Ministri convocato per mercoledì. Chiaro, invece, è il no che arriva da oltreoceano: a partire dalla mezzanotte di oggi, i passeggeri in volo per gli Stati Uniti non dovranno più effettuare il test anti-Covid. Una decisione che verrà riesaminata alla scadenza dei 90 giorni e che potrà essere revocata in caso di nuova risalita dei contagi. E se le autorità americane concedono un sospiro di sollievo alle compagnie di volo, quelle di Shanghai, in linea con la strategia "zero contagi", impongono un nuovo semi-lockdown nel weekend, per effettuare test a tappeto sui residenti di almeno 8 distretti su 16.