Nei primi 8 mesi dell'anno calano le denunce di infortunio sul lavoro, ma aumentano i casi mortali, è l'inevitabile conseguenza dello lockdown in piena emergenza coronavirus. Se infatti il blocco di molte attività nell'industria, in agricoltura, nel settore statale rispetto allo stesso periodo del 2019 ha portato a un crollo degli infortuni. L'infezione da Covip in ambito lavorativo, ha fatto segnare un incremento dei decessi del 20 %. Numeri che certificano lo sforzo straordinario del personale sanitario, quando Covid era ancora un nemico sconosciuto e subdolo e infatti tra tutti i settori, quello della sanità e assistenza sociale è stato l'unico ad essere caratterizzato da un forte aumento di infortuni, più 124% nei primi 8 mesi del 2020 con punte di oltre 500% a marzo e 450 ad aprile, quando l'Italia era piegata dal virus e il comparto sanitario al collasso, 823 invece i decessi, 138 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno con il nord ovest che segna il maggior numero di vittime, complice soprattutto l'aumento registrato in Lombardia, dove il tributo di medici e personale sanitario è stato più alto che altrove.