Nel cuore dell'Europa in fiamme anche l'Italia brucia; un incubo di mezza estate in cui gli incendi stanno devastando intere zone da nord a sud della penisola e in alcuni casi stanno oltrepassano i confini nazionali succede sul Carso, le fiamme si sono spinte in Slovenia, con quattro paesini considerati in pericolo e gli abitanti costretti ad abbandonare le proprie case. A Trieste elettricità e acqua sono a rischio di interruzione, poi c'è il vento che non solo alimenta il fuoco, ma sparge fumo e cenere rendendo l'aria tossica. A Gorizia, il sindaco ha invitato la cittadinanza a indossare la mascherina FFP2 all'aperto e ad uscire di casa solo se necessario; grandi problemi anche per la viabilità, con tratti di autostrada interrotti e treni sospesi; alcuni pendolari hanno impiegato anche fino a 7 ore per percorrere 50 chilometri. Non va meglio su l'altra sponda dell'Italia. Qui siamo in Versilia a Massarosa, in provincia di Lucca, si stima che siano oltre 700 gli ettari bruciati tra boschi e oliveti, 500 gli sfollati; per tentare di domare le fiamme sono stati impiegati quattro elicotteri, tre Canadair della Protezione Civile e centinaia di uomini tra volontari e squadre di Vigili del Fuoco provenienti da tutta la Toscana, ma in alcuni casi a scatenare l'inferno non è solo il caldo. A Bolzano cresce l'ipotesi che dietro gli incidenti dovuti ai roghi possa esserci la mano dell'uomo, di un piromane seriale, gli stessi Vigili del Fuoco avrebbero segnalato la presenza di persone in bicicletta in luoghi e orari insoliti. Stessa storia a Oristano dove le campagne hanno ripreso a bruciare ad un anno dal devastante incendio del Montiferru. A Roma, piegata dalle fiamme, ci sono stati 50 interventi in un giorno; saranno le indagini a chiarire la natura di roghi.