"Se fosse stato curato il parco come curato tutto il reparto dei rifiuti dall'immondizia agli animali, ai cinghiali e quant'altro forse sarebbe stato più controllabile dai pompieri anche loro i quali hanno detto che non è dipesa assolutamente dagli autodemolitori, anzi gli demolitori sono stati coinvolti purtroppo dall'incendio che è nato dalle sterpaglie". Il dopo è sempre il dopo ed è un trauma. Dopo la nube nera gli evacuati, le sirene dei pompieri, l'aria irrespirabile la paura, arriva la rabbia. In tutta la sua prepotenza i primi a protestare sono quelli rimasti coinvolti dalle fiamme gli autodemolitori di via Togliatti a Sud-Est di Roma, dove un maxi incendio ha completamente piegato questa zona della Capitale, in un weekend forse davvero tra i più difficili. Evacuazioni, allarme diossina, la consapevolezza di anni e anni di inerzia da parte delle istituzioni. La Procura di Roma indaga sulle cause dell'incendio sarà molto difficile risalire alle origini se pure è certo che vi sia stata la mano dell'uomo ma per dolo come ha fatto capire e chiaramente il sindaco Gualtieri, non solo per colpa, non solo per comportamenti sconsiderati lui che da primo cittadino da mesi parla di mettere a punto impianti moderni di smaltimento dei rifiuti. Nella Capitale. "E' anche per questo, gli impianti di economia circolare insieme al termovalorizzatore capovolgeranno completamente tutto il mercato dei rifiuti di Roma. E questo è un tema, invece secondo me bisognerebbe quando il Sindaco richiama all'unità, richiama all'unità per dire: "Noi andiamo avanti". Se così fosse, se si trattasse di atti minacciosi, allora Roma sarebbe sotto Scacco e ostaggio ancora e nuovamente di intenti criminali.























