Il caldo torrido non giustifica l'autocombustione, che si ipotizza nell1% dei casi. Questa la linea che si è fatta strada tra le forze politiche e non solo, per spiegare il numero impressionante di incendi che sta devastando Roma. Più di 170 in meno di un mese. Ultimo, per ordine di tempo, quello scatenatosi nel cuore della città, forse come non mai, in zona Centocelle a Sud-Est, dove per aiutare i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile, sono arrivate squadre da altre province e dove si è sfiorata la tragedia. La scintilla sarebbe partita da uno spazio che ospitava il campo rom Casilino 900 e mai bonificato dopo lo sgombero. Poi le fiamme hanno trovato gli autodemolitori, carburanti, pneumatici, oli combustibili. Dietro il susseguirsi di incendi, che stanno piegando la Capitale, la mano dell'uomo, supportata dal clima certamente, temperature molto elevate e la siccità che prestano il fianco al dolo o a comportamenti sconsiderati e incuranti. Intenti criminali? Presto per dire se vi sia un movente mafioso. La Procura romana indaga, perché troppe sono le coincidenze: in un lunedì sono divampati 2 roghi e negli ultimi 3 anni e mezzo sono andati a fuoco 3 impianti di smaltimento e trattamento dei rifiuti. Le telecamere di videosorveglianza erano tutte fuori uso. È dura per gli investigatori trovare le tracce, le prove della piromania tra i focolai e le aree bruciate già secche e tenute male. Per capire se ci sia stata la responsabilità umana, non basteranno i video girati coi telefonini dalla gente che sono successivi all'inizio degli incendi. Un assedio che ha causato, a cascata, grossi disagi alla circolazione dei treni, con danni ingenti. Ma una sequenza terribile di episodi ha interessato tutto il Lazio negli ultimi 20 giorni. Un incendio ha bruciato una vasta area dell'Isola di Santo Stefano, intorno al famoso carcere Borbonico, visibile da Ventotene, che si trova a 2 chilometri di distanza al largo, nella provincia di Latina. Un elicottero è arrivato dopo qualche ora, perché impegnato, nella stessa giornata, su altri fronti.























