L'allerta è massima, l'aria irrespirabile. Potrebbe essersi già diffusa nell'aria la nube tossica levatasi dall'impianto di stoccaggio di rifiuti devastato da un incendio scoppiato sabato mattina in via Enzo Ferrari a Ciampino. Immediato è scattato l'allarme diossina, gli ultimi rilevamenti dell'Arpa Lazio ne hanno riscontrato valori 123 volte superiori ai limiti fissati dall'OMS nell'epicentro del rogo. Mentre il fuoco cova ancora sotto le montagne di immondizia accatastata, e gli operai lavorano senza sosta per togliere di mezzo tonnellate di legno, plastica, mobili ed elettrodomestici, ci si concentra, a questo punto, sulle concessioni rilasciate all'azienda che gestisce l'area, e sui motivi che possano aver scatenato l'incendio. Forse una scintilla partita dal muletto che stava spostando i rifiuti. La Procura di Velletri, che ha aperto un fascicolo per incendio colposo, ha disposto che nelle prossime ore vengano effettuati sopralluoghi ed interrogati dirigenti e personale tecnico in servizio nell'impianto di stoccaggio, peraltro già colpito da un rogo nel settembre del 2022. L'ipotesi è che i gestori della discarica possano essere accusati di disastro ambientale. Il Sindaco di Ciampino Emanuela Colella ha già preseduto un vertice per decidere nuove misure di sicurezza in accordo con la Prefettura, e per venerdì prossimo è in programma un'altra riunione in Comune. Nel frattempo ai residenti è stato vivamente consigliato di tenere tutte le finestre chiuse.