Abbiamo iniziato a sentire puzza di bruciato, a vedere il fumo, ma nessun allarme ha suonato. Questo il racconto di alcuni condomini che, domenica sera, sono riusciti a scappare prima che le fiamme divorassero la Torre Dei Moro di Via Antonini a Milano. Un altro elemento, che si aggiunge a quelli già raccolti, per far luce sulla causa che ha dato origine all'incendio che ha distrutto Il palazzo di 18 piani e sul quale è stato aperto dalla Procura di Milano un fascicolo per disastro colposo a carico di ignoti. I vigili del fuoco, coordinati dal Procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dal PM Marina Petruzzella, hanno ispezionato tutti gli appartamenti, camminando tra cenere, calcinacci e passando da porte deformate dalle fiamme. Sono passati anche nell'appartamento del quindicesimo piano dal quale, si pensa, sia partito il rogo. Secondo quanto riferito dal custode, recentemente entrato nell'abitazione per innaffiare le piante, nel cercare di accendere la luce ha notato come la corrente fosse staccata, verosimilmente dal proprietario prima di partire. Tuttavia non viene esclusa la possibilità di un malfunzionamento di altri elettrodomestici ancora attivi. Nell'inchiesta sono stati acquisiti i registri delle attività di manutenzione e revisione del grattacielo. Il dito è puntato sulle falle nella messa in sicurezza dell'edificio a partire dai pannelli esterni di Alucobond che sono bruciati come cartone, gli stessi, come spiegano i PM, usati per la Grenfell Tower londinese che prese fuoco nel 2017 e in cui persero la vita 72 persone. Intanto le famiglie, che hanno perso tutto a causa dell'incendio, hanno chiesto di parlare con il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, per avere un sostegno in un momento estremamente difficile. Incontro che si terrà venerdì mattina, come ha confermato lo stesso Sindaco che ha sottolineato come per i residenti sono state offerte dal Comune delle camere in alberghi convenzionati.