Siamo a bordo di un unità navale della Squadra Fluviale della Questura di Roma. Stiamo risalendo il Tevere da Fiumicino con specialisti attrezzati e abilitati al soccorso fluviale. La vegetazione lambisce l'acqua e nasconde la riva. In questo tratto iniziale della foce non ci sono banchine. Il primo insediamento precario è sotto la Roma-Fiumicino, poco prima del ponte dell'Idrovora. Tenda canadese, igloo, barbecue, dondolo. Continuiamo a risalire il fiume, tra rapide e vortici emergono antiche mura romane, mentre aironi e germani reali si alzano in volo, anticipando il nostro cammino. La seconda baracca è mimetizzata tra la vegetazione, a stento riusciamo a distinguerla. Poco prima del viadotto della Magliana troviamo una discarica sulla riva destra, rifiuti di ogni tipo abbandonati sul terreno scosceso finiscono in acqua. Superato ponte Marconi i segni si fanno più evidenti. Non ci sono più ponti carrabili fino a quello dell'Industria. Una sedia, poi una vasca da bagno e, ancora, una baraccopoli abbandonata. La stessa che qualche giorno fa vi abbiamo fatto vedere andando a piedi dalla banchina. Degrado, abbandono, incuria. Le segnalazioni di queste situazioni sono continue. Ma la denuncia è solo il primo step di un iter, lungo, che non sempre arriva a compimento. "Durante il nostro servizio di ordinario pattugliamento l'attenzione è massima al fine di individuare scarichi inquinanti non autorizzati ovviamente o anche accampamenti abusivi per cui viene fatta la segnalazione agli organi competenti per, diciamo, poi proseguire le attività di indagine e quanto di competenza". Siamo quasi arrivati alle rapide dell'Isola Tiberina. Ci accompagnano sempre i trampolieri, abbandonati, come il degrado che li circonda, ma liberi di volare.