L'incendio sul Vesuvio continua su tre fronti e gli ettari a rischio sono ormai ben più di 500. Ci sono 190 unità operative a terra, Canadair e mezzi aerei senza sosta. "Purtroppo, come abbiamo spiegato, quando prende fuoco una pineta è difficile lo spegnimento perché ogni folata di vento può determinare una ripresa". Va meglio nella zona di Terzigno dove ha avuto origine. Il lato che preoccupa è quello su Trecase e Torre del Greco. Ed è lì che andiamo insieme ai Carabinieri forestali, poco distanti dal fronte del fuoco. Siamo sul versante di Boscotrecase, dietro di me la riserva naturale sfregiata dalle fiamme. Come vedete, si è al lavoro per cercare di circoscrivere l'incendio. "Se effettivamente c'è la mano dell'uomo rispetto a questa azione, allora è una mano criminale". "Ovviamente l'impegno è di tutti nel contrastare questo evento che è un attentato proprio ad un bene che possiamo definire mondiale, di tutta l'umanità". Poco più giù i Vigili del Fuoco impegnati a 360 gradi, stanno sgomberando un deposito di fuochi d'artificio. "Certo, vedendo questo, è una delle operazioni che noi stiamo svolgendo in loco, soprattutto per evitare che eventuali fronti di fiamma che dovessero spostarsi a causa delle condizioni atmosferiche possono poi addirittura arrivare fino a qua". Il Comitato Ordine e Sicurezza si tiene stavolta a Terzigno e fa il punto della situazione. "Rispetto a venerdì abbiamo indici di miglioramento senz'altro. Però è altrettanto indubbio che le zone sono tutte impervie". Il lavoro è ora tutto concentrato a tenere al riparo le zone abitate, che non sono minacciate, ma bisogna evitare assolutamente che il fronte si allarghi. Ore complesse ma cruciali.























