"Fiducioso nella giustizia". Ha scelto di non controbattere alle domande del GIP, si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha reso solo qualche dichiarazione spontanea, Totò Cuffaro, l'ex presidente della Regione siciliana indagato a Palermo nell'inchiesta sulla presunta corruzione nella Sanità siciliana. L'ex segretario della Nuova Democrazia Cristiana, secondo i magistrati della Procura di Palermo, sarebbe stato al centro di un comitato d'affari che avrebbe gestito, o tentato di gestire, le gare d'appalto nella Sanità pubblica, indicando anche chi doveva essere ai posti di comando al vertice delle aziende sanitarie siciliane. Un sistema volto anche a generare clientele. "Si è avvalso della facoltà.. ha reso dichiarazioni spontanee. Vi manderemo un nostro comunicato". Assieme a Totò Cuffaro sono indagate altre 17 persone accusate a vario titolo di turbativa d'asta e corruzione. Tra loro il deputato di Noi Moderati, Saverio Romano, che, diversamente dall'ex governatore, per due ore ha risposto alle domande del GIP. Per ribattere alle contestazioni, scrivono in una nota i legali di Cuffaro, è necessario un approfondimento del compendio probatorio. E intanto il GIP adesso dovrà decidere sulla misura richiesta dai PM degli arresti domiciliari. .























