Accanto ai reati di riciclaggio e traffico di influenze, i PM adesso ipotizzano anche quello di finanziamento illecito ai partiti. Si allarga l'inchiesta della Procura di Firenze sulla Fondazione Open, istituita nel 2012 per sostenere le iniziative politiche dell'ex premier Matteo Renzi, dalla Leopolda all'approdo a Palazzo Chigi. Le Fiamme Gialle hanno avviato perquisizioni in ben 11 città da Milano a Bari nei confronti di persone ritenute tra i finanziatori della Fondazione. Tra gli indagati ci sono il Presidente di Open, l'avvocato Alberto Bianchi, tra i primi nomi a esser finiti nell'inchiesta, e Marco Carrai, l'imprenditore fiorentino, amico personale di Matteo Renzi e già membro del CdA della stessa Open. "Ho fiducia nella Magistratura. So di aver svolto sempre i miei compiti rispettando la legge", la replica dell'imprenditore. Per gli inquirenti Open avrebbe funzionato come articolazione di partito, venendo impiegata, dunque, come strumento di finanziamento illecito e Marco Carrai sarebbe stato il punto di riferimento dentro la Fondazione di parte dei finanziatori. Durante le perquisizioni, le Fiamme Gialle hanno cercato i documenti, ma anche bancomat, carte di credito e rimborsi spese che sarebbero stati messi a disposizione di alcuni Parlamentari. Sotto la lente degli investigatori soprattutto le operazioni di Open relative alle primarie del 2012 al Comitato per Matteo Renzi Segretario. Il primo passaggio di denaro indagato è quello che coinvolge il Gruppo di Costruzioni Toto. Nell'Agosto del 2016 Bianchi, a fronte di una fattura emessa per prestazioni professionali, ricevette dal Gruppo Toto un pagamento di oltre 800.000 euro; denaro che per l'accusa sarebbe stato in parte usato per finanziare Open.