Dieci minuti di immagini intollerabili documentano il brutale pestaggio di un detenuto tunisino nel carcere di Reggio Emilia da parte dei dieci agenti della polizia penitenziaria. I fatti risalgono al 3 aprile scorso, le indagini hanno già portato al rinvio a giudizio degli indagati per tortura, lesioni e falso. Già emesse a luglio le misure cautelari e l'interdizione dal servizio per gli agenti. Quello che ora si aggiunge a una vicenda gravissima, sono le immagini scioccanti riprese dal circuito chiuso del carcere, acquisite dai magistrati e adesso rese pubbliche. Immagini di una violenza inaudita e spietata contro un detenuto tunisino di 40 anni pestato selvaggiamente, denudato e incappucciato nel corridoio del carcere di Reggio Emilia. Immagini che hanno supportato la denuncia della vittima e la cui gravità era stata già descritta dalla procura. Lo stesso GIP aveva scritto, qualcosa di brutale, feroce e assolutamente sproporzionato rispetto al comportamento del detenuto. La vittima quel giorno al termine di un colloquio con il direttore per motivi disciplinari, fu incappucciato con una federa, fatto cadere a terra, colpito con calci e pugni in viso e sul corpo e calpestato dagli agenti. Infine denudato, percosso ancora e lasciato per quasi un'ora in una cella di isolamento. Nessun soccorso nonostante le urla. Ad intervenire un medico, ma solo quando altri detenuti si accorsero del sangue che usciva dalla cella di isolamento. L'uomo infatti aveva rotto il lavandino e per richiamare l'attenzione si era procurato delle profonde ferite con i cocci. L'udienza preliminare è fissata per il 14 marzo.