A processo vanno gli ex vertici della banca senese Giuseppe Mussari, Antonio Vigni e Gianluca Baldassarri. Sono tre dei sedici imputati del processo che comincerà a metà dicembre davanti alla Seconda Sezione penale del Tribunale di Milano. Oltre a loro, in qualità di enti, Nomura International PLC, Deutsche Bank AG e la sua filiale londinese. Al centro delle indagini, trasmesse dalla Procura di Siena a quella di Milano, ci sono le operazioni sui derivati Santorini e Alexandria sul prestito ibrido FRESH e sulla cartolarizzazione Chianti Classico. Secondo l’ipotesi dell’accusa, attraverso queste operazioni sarebbero stati indicati centinaia di milioni di euro di utili, che però non sono mai stati prodotti effettivamente. Al tempo stesso, quelle operazioni sarebbero servite per occultare nei bilanci di MPS perdite per circa due miliardi di euro, un buco in parte creato per comprare Antonveneta dal Banco Santander. La posizione di Monte Paschi è stralciata, perché la banca ha presentato istanza di patteggiamento, trovando un accordo con la procura per una sanzione pecuniaria di 600.000 euro e la confisca di 10 milioni di euro. Il 14 ottobre verrà deciso il destino giudiziario dell’istituto senese. Deutsche Bank, invece, commenta laconicamente: “Ci difenderemo in tribunale”. Mentre il Codacons, l’associazione dei consumatori italiana, che rappresenta oltre 500 risparmiatori di MPS, invita tutti gli azionisti di Monte Paschi a costituirsi parte civile nel processo.