Individuare dirigenti e funzionari competenti nel corso degli anni, stabilire quando siano state eseguite le manutenzioni e capire da quanto tempo fosse nota la necessità di intervenire sulla struttura e sul guardrail risalente agli anni 60. Elementi per accertare i quali la Procura di Venezia ha chiesto al giudice per le indagini preliminari una nuova proroga di sei mesi. L'obiettivo, in sostanza, è consentire alla Finanza di poter accertare se le responsabilità dell'incidente è avvenuto il 03/10/2023 sul cavalcavia superiore di Mestre, a seguito del quale morirono 22 persone a bordo del bus elettrico precipitato nel vuoto, siano in qualche modo da attribuire anche agli amministratori del passato. Nei giorni immediatamente successivi all'incidente, la società proprietaria del bus, un dirigente e due funzionari dei lavori pubblici del Comune di Venezia, furono iscritti nel registro degli indagati. Nel corso dei mesi le varie perizie tecniche hanno ricostruito la dinamica dei fatti, escludendo innanzitutto il malore dell'autista, il trevigiano Alberto Rizzotto, che anzi, avrebbe tentato fino all'ultimo di arrestare la corsa del bus prima della caduta dal cavalcavia. Ma il filone principale sembra essere quello delle responsabilità relative al guardrail che non impedì la caduta del mezzo da un'altezza di 10 metri. Gianfranco Gatto, Sky TG 24. .