Massimo Amitrano è il macchinista della cabina a valle che ha messo in salvo i nove passeggeri della funivia del Faito. La vettura si è bloccata appena la fune traente si è spezzata perché il freno è entrato in funzione. Diversa e tragica sorte per l'altro macchinista, Carmine Parlato, che era nella cabina a monte, precipitata nel burrone in una giornata di vento e nubi, nella quale però si era stabilito che la circolazione fosse possibile. "Noi la mattina quando facciamo la prima corsa nostra poi si decide di prendere una o l'altra vettura, e Carmine ha scelto di prendersi la vettura due. Quindi ha detto Massimo fatti tu la uno, e io resto nella due, quindi il caso ha voluto che. Lui mi abbia pure salvato la vita perché sono capitato dall'altra parte. Io ho perso tanto e ho perso anche, forse una parte di me". "Ma lei come si spiega quello che è avvenuto?" "Non lo so, io non me lo spiego, non me lo so spiegare perché io sono uno dei tecnici e manutentori, quindi per noi era tutto regolare". Hanno perso così la vita, oltre a Parlato, Janan Suliman, una turista araba con cittadinanza israeliana, gli inglesi Elaine Margaret Winn e suo fratello Graeme Derek Winn. Mentre il fratello della ragazza israeliana resta ricoverato in prognosi riservata all'ospedale del Mare. Qui in questa vegetazione fitta e con tantissima nebbia hanno operato i Vigili del Fuoco e il soccorso alpino della Guardia di Finanza. Questa è la zona, come vedete molto impervia, ma aveva riaperto il sito il 10 aprile scorso, ovviamente adesso c'è da fare chiarezza su i tanti interrogativi che pone questa tragica vicenda. Su tutti tre gli aspetti da chiarire per capire cosa sia successo, le condizioni meteo, la rottura della fune e perché la cabina non si sia bloccata. .