Quattro weekend in hotel di lusso a Ibiza, Dubai, in Sicilia e Toscana, pagati dall'amico imprenditore Fabrizio Centofanti. Sono questi i regali che inguaiano Luca Palamara, ex Presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati ed ex Consigliere del CSM, attualmente PM alla Procura di Roma in corsa per l'incarico di Procuratore aggiunto. Centofanti è un lobbista, ex capo delle relazioni istituzionali dell'imprenditore Francesco Bellavista Caltagirone, arrestato nel 2018 per vari reati, tra cui associazione a delinquere e corruzione. Adesso per corruzione finisce sotto inchiesta proprio il magistrato, la cui casa è stata perquisita dalla Guardia di Finanza su ordine della Procura di Perugia. Una vicenda ancora oscura che promette sorprese. Indiscrezioni di stampa parlano di altri due magistrati e un professionista indagati, e che vede coinvolti personaggi già noti alle cronache giudiziarie, come l'avvocato Pietro Amara, che con Centofanti sarebbe in affari, e che nel 2018 era finito nel fascicolo sul depistaggio dell'inchiesta Eni per le sentenze comprate al Consiglio di Stato. L'indagine su Palamara, poi, che in una nota chiede ai colleghi di Perugia di essere al più presto ascoltato per chiarire la sua posizione, si intreccia con la delicata questione delle nomine alla Procura di Roma dopo il pensionamento di Giuseppe Pignatone. Lo stesso Pignatone è oggetto di un esposto di un PM Romano per una questione in cui compare il nome di Amara, e la forza delle correnti della Magistratura, una delle quali, quella di Centro, cioè Unicost fa capo a Palamara, sarà decisiva.