Dopo la morte di due persone cresce l'attenzione sul botulismo. In Calabria, un turista campano di 52 anni è deceduto dopo aver mangiato un panino in un chiosco di strada a Diamante nel Cosentino L'uomo si era sentito male mentre tornava a Napoli ed è deceduto prima di arrivare in ospedale. Dallo stesso chiosco avrebbe mangiato anche una donna di 45 anni, originaria di Praia a Mare, su cui la Procura di Paola ha avviato un'indagine per morte sospetta. Tre gli indagati a vario titolo per omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive. Il commerciante ambulante che avrebbe venduto il prodotto contaminato e i legali di due ditte che avrebbero fornito gli alimenti utilizzati per la preparazione dei prodotti. L'ipotesi investigativa è che alla base dei casi di intossicazione, possa esserci stata una cattiva conservazione degli alimenti venduti esposti al calore per tutta la giornata. Intanto rimangono stazionarie le condizioni delle 12 persone, ricoverate nell'ospedale di Cosenza, che avevano mangiato nello stesso chiosco di Diamante. Secondo quanto si è appreso a uno dei pazienti ricoverati è stato iniettato il siero antibotulino. Oltre alla Calabria, anche in Sardegna il botulino ha causato una vittima, Roberta Pitzalis 38 anni, era ricoverata da fine luglio nell'ospedale di Cagliari dopo aver mangiato della salsa guacamole durante la fiesta latina di Monserrato. Con la morte della donna si è aggravata la posizione del titolare del chiosco, unico indagato nell'inchiesta aperta dalla Procura di Cagliari. A seguito dei casi di intossicazione in Sardegna e Calabria, il Ministero della Salute ha attivato intanto i protocolli sanitari, garantendo ai pazienti l'accesso tempestivo ai trattamenti antidotici salvavita. .























