Da una parte ci sono i numeri della dispersione scolastica esplicita che migliorano, in particolare al Sud, dove il fenomeno è da sempre più esteso. Dall'altra però ci sono quelli che raccontano un aumento della cosiddetta dispersione implicita, di quei ragazzi che terminano il percorso scolastico senza avere acquisito le competenze fondamentali previste. Dietro voti, numeri e dati ci sono sempre le storie degli studenti, ma sui risultati delle rilevazioni delle prove Invalsi 2025, che hanno coinvolto 2 milioni e mezzo di bambini e ragazzi, pesano ancora gli effetti della pandemia. In particolare nell'apprendimento dell'italiano e della matematica, dove si registra una stabilità con lo scorso anno ma dove non è stato ancora colmato il gap con gli anni precedenti al Covid. Situazione invece positiva in tutta Italia sul fronte dell'inglese e delle competenze digitali, per la prima volta misurate nel secondo anno delle scuole superiori con risultati intermedi. Ma le differenze tra le regioni nel nostro Paese restano importanti, soprattutto al termine delle scuole medie. A fronte di un 62% di allievi che mostrano competenze adeguate nel Centro-Nord, questa percentuale nel Sud, in particolare in Calabria, Sicilia e Sardegna, scende in modo significativo: meno del 50% di coloro che acquisiscono la licenza media accede alle superiori con competenze adeguate. Per quanto riguarda l'inglese, invece, in terza media, per la prima volta dal 2018, almeno la metà degli studenti e delle studentesse raggiunge l'A2 in tutta Italia. Soddisfatto il Ministro dell'Istruzione e del Merito Valditara, in particolare del dato positivo sulla riduzione della dispersione scolastica. "È evidente il dato positivo. Si riduce notevolmente la dispersione esplicita. Addirittura, non soltanto abbiamo certamente raggiunto l'obiettivo che l'Unione Europea ci ha posto per il 2026 Emanuela Ambrosino, Sky TG 24. .























