"Queste persone sono giovani, specialmente della mia età, quindi 18 19, 20 anni, che per manifestazione vengono condannati a morte". Si sono presentati così, davanti all'Ambasciata Iraniana a Roma decine di persone, donne e uomini, la maggior parte di origine iraniana, con in mano la fotografia di una delle persone uccise dal regime di Teheran dal 16 settembre. "Che ammazzano ragazzi e bambini". La manifestazione è frutto dell'iniziativa de La Stampa, che ha raccolto 300.000 firme per chiedere la liberazione di Fahimeh Karimi una delle tante donne condannate a morte per aver partecipato ad una manifestazione dopo l'uccisione di Mahsa Amini. "Abbiamo trasformato questa raccolta di firme in un grido di dolore e di indignazione per l'intero popolo iraniano". Il quotidiano apre con un titolo che è il manifesto di questi mesi di protesta: "Donne, vita, libertà" e poi tutti i nomi di chi ha firmato questa petizione. Il Direttore ha così portato le scatole con le firme davanti all'Ambasciata. "La battaglia per la difesa dei diritti e della dignità delle donne, è diventata una lotta di un intero popolo". Non dimentichiamo e non perdoniamo, scandiscono i manifestanti che sperano nella caduta del regime. "Sono un gruppo di terroristi assassini". "È una rivoluzione perché tutto il popolo iraniano è in piazza, nelle strade, sono state le donne a cominciare, è stata una rivoluzione femminista". Donne disposte a rischiare la propria vita per riconquistare diritti per tutti. E' così anche in Piazza Repubblica e in altre 100 piazze in tutta Italia, si è manifestato per condannare la brutale repressione delle manifestazioni antigovernative. Questa rivoluzione iraniana non può essere silenziata, dicono. "Si, noi vogliamo che questo Governo fascista assassino iraniano se ne vada completamente".