Gioiscono i cittadini, dai bambini ai runner, che tornano a respirare dopo settimane in casa. Non hanno lo stesso stato d'animo gli imprenditori di un settore, il turismo, azzerato proprio nel periodo in cui si attendevano arrivi anche da oltreoceano. Nella Sicilia, al top delle classifiche sulle riviste americane, temono di non ripartire molte piccole strutture ricettive, 6 mila solo quelle ufficiali, cresciute del 40 per cento negli ultimi tempi nel settore che più aveva dato ossigeno all'economia della Regione ultima nell'Unione europea per povertà, disoccupazione e spopolamento, già prima della pandemia. Soffrono i piccoli imprenditori che hanno investito nelle zone centrali di città come Palermo, riqualificate e tornate a splendere dopo decenni di abbandono e degrado. Tra i vicoli caratteristici dei mercati, di solito pieni di stranieri tutto l'anno, le camere restano vuote e sostenere le spese, rimanendo galla, diventa una sfida impossibile. Tra i cortili dipinti di murales e il folklore, tanto amato dai turisti, dopo una vita Londra, Alessandro aveva scelto di tornare per ristrutturare una antica palazzina e farne un B&B. Aprile e maggio sono i mesi migliori, sono sempre stati i due mesi migliori dell'anno e quest'anno ovviamente non abbiamo lavorato, non abbiamo prospettiva di lavorare almeno fino a luglio e probabilmente anche oltre, con turisti europei, americani, eccetera. Già so di alcune attività che stanno chiudendo, gente che non ha la proprietà dei locali, che deve parare l'affitto, e già venivamo da 6 mesi di bassa stagione, si cancella l'alta stagione, poi ci saranno ancora altri 6 mesi di bassa stagione e non tutti riescono a stare un anno e mezzo senza senza lavorare. Il grido d'allarme arriva anche dalle isole minori: Lampedusa, Egadi, Eolie, dove si vive di turismo stagionale e il guadagno di due mesi serve a pagare le spese di un anno intero. L'appello di AssoImprese Eolie è disperato. Chiediamo una leva fiscale, abbattendo, quindi, la fiscalità per almeno un decennio. Nessuna certezza sul lavoro, sui lavoratori stagionali che non sono stati considerati in questi aiuti. Riaprire, oggi giorno, è solo antieconomico.