Negli ultimi 20 anni in Italia il numero di giovani laureati è cresciuto più lentamente rispetto alla media dei paesi OCSE. Il nostro Paese resta uno dei 12 in cui la laurea non è ancora il titolo di studio più diffuso e garantisce, in misura minore rispetto agli altri, migliori livelli di occupazione e retribuzione. Con il 23% degli studenti che abbandona le superiori prima di conseguire il diploma, i dati sull'istruzione in Italia comparati gli altri pezzi del mondo presentati da Save the Children e Fondazione Agnelli, offrono una panoramica dello stato nel nostro Paese della scuola e dell'università con un capitolo a parte che analizza l'impatto della pandemia. "C'è un bisogno assoluto di tornare a imparare a vivere assieme e vivere assieme si fa facendo, quindi con le attività laboratoriali, partecipative. E passare ad un... più partecipativo, è fondamentale. E questo vi spiega altre disaffezioni nei confronti dell'università." Ombre ma anche luci, la percentuale di bambini tra i 3 e i 5 anni che frequentano la scuola l'infanzia è al di sopra della media, così come la spesa cumulativa per il singolo studente della scuola dell'obbligo, mentre siamo decisamente agli ultimi posti per quanto riguarda la spesa per studenti universitari. Maglia nera per gli stipendi dei docenti delle scuole primarie e secondarie che guadagnano il 27% in meno. Crescono anche i cosiddetti NEET, i giovani adulti che non hanno lavoro e non studiano. La quota tra i 25 e 29 anni in Italia, dopo il 31,7% durante la pandemia del 2020, è arrivata al 34,6% del 2021 il numero più alto di tutta Europa.























