La censura non ha fatto in tempo ad arrivare in stampa, il cartellone fuori dal teatro riporta ancora la recita del Lago dei Cigni del russo Caikovskij. "Voglio che sappiate che non sono i nostri ballerini che non vogliono ballare ma il governo". Natalia Iordanov, cioè l'impresaria dell'Ukrainian Ballet. La compagnia allo scoppio della guerra ha deciso di continuare la tournée in un moto perpetuo come risposta alle vite spezzate, ai progetti saltati e alle case distrutte. E adesso che la notizia è diventata un'altra è costretta a spiegare questa decisione. "Noi non abbiamo nessuna lettera ufficiale, visto che il nostro corpo di ballo è composto dai ballerini più importante di tutta l'Ucraina, loro sono stati chiamati e avvisati. Caikovskij non ha niente a che fare con lo zar di Putin". Olga Golitsya, la prima ballerina, è scappata da Kiev con il suo bambino di 11 anni ed ha scoperto che la felicità si può rinchiudere anche in uno zainetto. Sul palcoscenico si trasforma e dimentica la famiglia lontana, le bombe che cadono sulla sua città. Prima o poi tornerà a casa e avrà bisogno di un palco. Quello sarà un giorno bellissimo ci dice. Per trovare la forza lei nel frattempo continua a ballare sul fondale del Lago dei Cigni.