Entrando nel quartier generale della Molteni a Giussano, nel cuore produttivo della Brianza, si respirano rigore, velocità del fare; per rincorre gli ordigni rimasti indietro durante lo lockdown. La produzione è ripresa ormai a pieno regime. Con la salute dei dipendenti al primo posto e la consapevolezza che ci sono quote di mercato da difendere. Giulia Molteni, responsabile della comunicazione del marketing del gruppo, che con oltre 700 punti vendita e un pezzo di Italia nel mondo, ci racconta come e cosa cambia con la pandemia. Lo smart working e con attività supporto del processo di digitalizzazione, siamo stati in grado di offrire anche nuovi servizi ai clienti. Offriamo una consulenza a distanza che permette anche di ricevere gratuitamente a casa fino a cinque campioni di tessuti. Il pensiero corre al salone del mobile. Il nonno di Giulia è uno dei fondatori. Quest'anno, per la prima volta, salterà; non era mai accaduto. Occasione e vetrina importanti per presentare al mercato le nuove collezioni. Adesso occorre ripensare al modo per riconnettersi in sicurezza con i clienti. Ed ecco che il design è a portata di click. Una piattaforma digitale con contenuti media inediti che sveleranno la nuova collezione, che si ispira al massimalismo monumentale, strizzando l'occhio a tutto quello che il lavoro da remoto, quindi accessori, tavoli, librerie che si vessano in chiave smart working. Si procede con passo spedito, e visione lunga, senza nascondere i timori per una possibile contrazione dei consumi nei prossimi mesi. Anche il Molteni Museum riaprirà al pubblico con una formula completamente nuova. Passato, presente e futuro per respirare una storia lunga 80 anni, tra profumo di legno e tessuti. In esposizione i pezzi unici nati dalla maestria di Gio Ponti.