Sono il primo riferimento per l'assistenza pubblica, sono stati al centro del sistema sanitario durante la pandemia, ora sono al collasso. Per i pronto soccorso del nostro Paese è la peggiore estate di sempre e i numeri che ci ha fornito la società italiana di medicina di emergenza-urgenza spiegano il perché. Alla fine del 2021 mancavano già 4.200 medici, da gennaio ad oggi sono andati via in 700. Alla fine del prossimo anno il totale sfiorerà quota 5.000, ogni mese vanno via 100 professionisti, ma crescono gli accessi in particolare durante gli ultimi mesi, con un segno più sostanzioso. A pagare sono i pazienti con un aumento del tempo medio di attesa per il ricovero che arriva fino a 3 giorni. Il fenomeno del boarding che oggi è diffuso in quasi tutte le realtà ospedaliere italiane e i medici, il carico di lavoro è aumentato del 50% per ogni turno nell'ultimo anno. Il PNRR non prevede alcun intervento sui pronto soccorso, i fondi destinati alla digitalizzazione nella sanità, con la creazione del Fascicolo Sanitario Elettronico Nazionale, certamente snelliranno alcune procedure, ma non riporteranno i medici nei pronto soccorso.























