Un beauty, il frammento di una felpa, un accappatoio e tracce di sangue su una roccia. Sono gli elementi recuperati nel corso della vasta battuta di ricerca, che ha visto impegnati oltre 100 uomini tra militari, volontari, Soccorso alpino, Corpo forestale, Vigili del fuoco. Tracce che potrebbero ricondurre a Francesca Deidda, la donna di 42 anni scomparsa a maggio da San Sperate, piccolo comune una ventina di chilometri da Cagliari. Un allontanamento volontario, sostiene il marito Igor Sollai, ma secondo la Procura di Cagliari, Francesca è stata uccisa proprio da lui, che al momento è in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. Intanto le ricerche, che si sono concentrate lungo la statale 125 orientale sarda, non distante dal ponte romano, lì dove si sono agganciate le celle del cellulare di Francesca e del marito, proseguono. Ma si cerca più a valle, dove un torrente, ora in secca, potrebbe aver spinto altri effetti personali della donna. Quelli già recuperati sono adesso nelle mani del RIS che dovranno anche comparare il sangue trovato sulla roccia con quello di Francesca.