Da ottobre a oggi abbiamo visto arrivare a Lampedusa migliaia di persone, molte delle quali sono partite dalla Tunisia, da Sfax, sono persone subsahariane. Sono persone che ci hanno raccontato di vivere in una condizione di forte discriminazione e di violenza in Tunisia. Ultimamente, dal 21 febbraio in poi, dopo le dichiarazioni del Presidente della Repubblica tunisino, le condizioni di vita per le persone subsahariane in Tunisia si è aggravata ancora di più. I naufragi che sono accaduti negli ultimi mesi, come quello che è successo soltanto l'altro ieri, non sono incidenti, sono le conseguenze di una politica migratoria che obbliga le persone a mettersi in mare, a fare dei viaggi pericolosi come quelli che abbiamo visto, su delle barche come queste. Tutto questo potrebbe essere evitato se esistessero forme sicure e legali per permettere le persone di raggiunge l'Italia e l'Europa. Abbiamo incontrato le vittime del dell'ultimo naufragio, si tratta di quattro donne che sono sopravvissute a un'intera notte in mare. Alcune di loro hanno perso i mariti, hanno perso fratelli, hanno perso sorelle. Da quanto racconto la barca era partita da Sfax ed erano in 48. L'emergenza non è a Lampedusa, semmai parliamo di mala gestione del sistema di accoglienza, l'emergenza è le persone che continuano a morire in mare.