Quando le condizioni del mare sono migliorate le partenze dalla Tunisia sono subito riprese e le motovedette di Guardia Costiera e Guardia di Finanza chiamate ad uscire di continuo nella notte e durante la giornata per rispondere alle richieste d'aiuto da barchini in avaria, spesso trainati da pescherecci che riescono quasi sempre a passare inosservati e poi lasciati in mezzo al Mediterraneo. Trecento profughi e migranti nel giro di poche ore sono stati soccorsi e portati al molo Favaloro. Tra loro ci sono molti nuclei familiari, con donne incinte, bambini e neonati, in fuga da paesi subsahariani e dalla Siria. Alcuni sono stati portati all'ambulatorio per essere curati da malattie, ferite, ustioni. Altri trasferiti nell'hotspot sui nuovi pullman della Croce Rossa, a cui è stata affidata la gestione della struttura del Viminale, che si trova in Contrada Imbriacola, appena fuori dal centro abitato. L'organizzazione umanitaria sostituisce la cooperativa Badia Grande, al centro di contestazioni negli ultimi mesi per il trattamento dei migranti, soprattutto nei giorni di sovraffollamento, in precarie condizioni igienico sanitarie. Appena insediati gli operatori della Croce Rossa chiamati subito a gestire l'accoglienza delle centinaia di persone arrivate e di quelle che arriveranno finché il mare lo permetterà. "Abbiamo aumentato i bagni, abbiamo aumentato la produzione dei pasti e abbiamo montato, in particolare, il personale professionista che gestirà anche momenti di crisi come chiaramente ci aspettiamo". Intanto la procura di Crotone ha disposto una serie di perquisizioni nelle sedi di Frontex della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera nell'ambito dell'inchiesta sul naufragio del barcone carico di profughi, avvenuto il 26 febbraio davanti alla costa di Cutro. 94 le vittime accertate. Un numero imprecisato i dispersi.