Durante la notte, all'alba, per tutta la giornata. Incessanti a Lampedusa gli arrivi di piccole imbarcazioni partite nella maggior parte dei casi da Sfax in Tunisia ma anche da Zuara in Libia. Entrate in porto in autonomia o soccorsi al largo dell'isola dalle motovedette italiane. Tra loro donne, bambini e un numero altissimo di minori soli. Più di 1200 persone affollano adesso l'hotspot, dove i posti sono meno di 400. Il mare è calmo, il meteo favorevole e il Mediterraneo è attraversato senza sosta da profughi e migranti che tentano di raggiungere l'Europa. Un barcone con quasi 500 persone è stato soccorso al largo delle coste sud-orientali della Sicilia dalla guardia di finanza. I naufraghi trasferiti ad Augusta, Messina e Catania ed è in viaggio verso Ravenna, dove arriverà sabato dopo 4 giorni di navigazione, la Ocean Viking di SOS Mediterranee. L'unica nave umanitaria al momento in missione nel Mediterraneo, ha salvato 113 naufraghi, 23 sono donne, alcune incinte, 34 minori non accompagnati e tre neonati. Il più piccolo ha solo tre settimane. Il porto assegnato dal Viminale distante 900 miglia nautiche dalla zona del soccorso. "Mandare una nave a 1800km di distanza rappresenta un rischio per le persone che sono state soccorse quella nave e per l'equipaggio, pertanto non può diventare una prassi, non può essere una soluzione" Per quanto riguarda l'operato delle navi umanitarie in mare. "Le ONG come SOS Mediterranee, seguono già delle norme, con rango costituzionale che sono i trattati e le convenzioni internazionali che regolano il soccorso in mare".























