Gli appelli ad "Alarm Phone" si moltiplicano, 14 sbarchi a Lampedusa in nemmeno 15 ore. Chiedono aiuto, urlano "Non vogliamo morire qui", riferiscono gli operatori del numero di emergenza che hanno subito informato le autorità. Le motovedette di Guardia Costiera e Guardia di Finanza, fanno ininterrottamente la spola nel Mediterraneo. Hanno recuperato oltre 1.400 persone in gran parte in acque "SAR", cioè di ricerca e soccorso, di competenza maltese. Uomini, donne e bambini, prevalentemente africani, ma anche bengalesi. Usano barconi in legno, qualcuno anche di 20 metri, carichi come sempre all'inverosimile. Un peschereccio in ferro in avaria, ne ospitava 398, è stato intercettato a tre miglia da Lampedusa. Altre imbarcazioni sono state esportate fino al molo. E non è finita, perché tra le onde, ci sono già altri natanti pieni di sofferenza, in attesa di essere aiutati. Da inizio anno, le persone approdate sulle nostre coste, sono oltre 12 mila, il triplo dello stesso periodo del 2020. Malta, non risponde alle chiamate. L'Italia continua a non risparmiarsi nel salvataggio, con Lampedusa, terra di frontiera che, a questo ritmo, rischia di riempirsi in pochi giorni e non riuscire a far fronte agli arrivi. Il suo sindaco si rivolge così al governo: "È Un esodo annunciato. Basta un giorno di bel tempo, per assistere a questi numeri, a questi sbarchi. Non si può poi arrivare, all'improvviso e dire, siamo di nuovo in emergenza. Il Presidente Draghi, deve mettere all'Ordine del Giorno, il fenomeno dell' immigrazione". Il suo appello non sembra essere caduto nel vuoto, il Ministro degli Interni Lamorgese, contattata anche da Salvini, che sollecita interventi, ha sentito il Premier. Si è decisa dunque una Cabina di Regia, che vede coinvolti anche Difesa ed Esteri, per affrontare il problema anche dei rapporti con Europa, Libia e Tunisia. I primi incontri nei prossimi giorni.