A Lampedusa ormai da quattro giorni arrivano senza sosta barche che riescono a spingersi fino all'ingresso del porto e altre che si fermano al largo con il motore in avaria in balia delle onde, ed è necessario e urgente il trasbordo sulle motovedette. Le segnalazioni di barche in difficoltà hanno impegnato i mezzi di Frontex, Guardia Costiera e di Finanza in numerosi interventi di giorno e di notte per portare a terra al molo Favaloro tanti profughi e migranti e tra loro uomini che portano i segni delle torture e delle violenze subite in Libia. Alcuni non riescono a camminare, è necessaria la barella o la sedia a rotelle. Al molo commerciale, invece dal veliero della Ong Trotamar scendono tante famiglie salvate da naufragio con i loro bambini scalzi, quelli che già camminano avvolti nelle coperte i neonati, gli operatori umanitari li attendono sulla banchina per offrire loro un po' di conforto un succo di frutta, uno zainetto, un paio di sandali La stessa scena che si era ripetuta due giorni fa dalla Nadir erano scese tante famiglie con minori, alcuni molto piccoli, confermando quanto sia alto il numero di soggetti fragili per età e condizioni fisiche che approdano sul lembo più a sud d'Europa dalla miseria estrema dei paesi subsahariani, dalle violenze e dagli abusi a cui sono sottoposti i migranti in Libia e in Tunisia si cerca di fuggire ad ogni costo e con ogni condizione fisica, consapevoli che la traversata del Mediterraneo è la rotta migratoria più pericolosa al mondo, costata la vita secondo l'ultimo aggiornamento dell'organizzazione internazionale per le migrazioni a quasi 1000 persone quest'anno tra morti e dispersi. Ed è una cifra che non tiene conto dei naufragi cosiddetti fantasma, di cui non si ha notizia.























