Dopo quasi 14 anni dal terremoto del 6 aprile 2009, che in pochi secondi ridusse in macerie la città dell'Aquila e i comuni limitrofi causando 309 morti e migliaia di feriti, una seconda sentenza del Tribunale civile del capoluogo abruzzese condanna la Presidenza del Consiglio dei Ministri a risarcire con sei milioni di Euro 20 parti civili. Il processo riguarda, ancora una volta, le rassicurazioni che l'ex numero due del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile Bernardo de Bernardinis rese alla popolazione sei giorni prima della violenta scossa di terremoto. Secondo il giudice le parole dell'allora braccio destro di Guido Bertolaso che era capo della Protezione Civile, rilasciate davanti ad una TV, furono fuorvianti e modificarono le abitudini dei cittadini, già spaventati dalle continue scosse che in quel periodo si susseguivano a L'Aquila. De Bernardinis aveva dichiarato che lo sciame sismico che, da giorni ,faceva tremare la terra a L'Aquila era normale e che non c'era pericolo; dopo quelle parole la gente si sentì rassicurata. Il 23 dicembre lo stesso Giudice del Tribunale civile aveva già assegnato un risarcimento di otto milioni di Euro a 30 parti civili condannando per la prima volta la Presidenza del Consiglio dei Ministri. De Bernardinis è stato l'unico componente della commissione grandi rischi ad essere stato condannato, in via definitiva, a due anni di reclusione.