Più di 80000 persone affette da Covid nel Lazio stanno facendo quarantena domiciliare. Si tratta di pazienti che non necessitano di ospedalizzazione, ma che come gli altri hanno bisogno di essere seguiti con costanza. Necessitano di esami e di un confronto con il medico. I pericoli legati alla contagiosità del Covid rendono tutto più complicato. Per questo la regione Lazio, l'Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma e l'ASL Roma 3, lanciano la sperimentazione della tele assistenza domiciliare. Qual è la novità? I due colloquieranno, medico e paziente, ma avranno un terzo che è il medico ospedaliero, quindi noi faremo in modo che ci sia un'appropriatezza del ricovero ospedaliero. Io ti monitoro costantemente, vedo come stai e se ci sono le condizioni ti porto in ospedale. Si comincia con dieci medici, ciascuno dei quali seguirà dieci pazienti a casa con un apparecchio grande quanto un pacchetto di sigarette collegato con il cellulare che dialogherà con la struttura centrale. Questi device ci consentiranno di monitorare costantemente le sei funzioni vitali che sono temperatura, saturimetria, elettrocardiogramma, pressione arteriosa e anche quant'altro noi volessimo mettere, a partire per esempio dalla diagnostica radiologica, meno impegnativa, ma comunque rilevante. Ad esempio l'ecografia polmonare che ci consente di diagnosticare a casa una polmonite interstiziale. In un momento critico come quello che stiamo vivendo, in cui gli ospedali e le strutture mediche sono in sovraccarico e a fatica riescono a gestire le mole enorme di domanda dovuta all'emergenza sanitaria eccezionale, questa soluzione permetterà di alleggerire il carico sulle strutture ospedaliere che oltre al Covid continuano a curare anche le persone affette dalle altre patologie.