Selezionare anticorpi specifici per combattere il Covid-19. La terapia delle immunoglobuline iperimmuni fa proprio questo. Al momento è solo una sperimentazione, che oltretutto non si sta facendo in Italia pur coinvolgendo case farmaceutiche italiane. Si potrà dire che è una cura al Covid-19 solo quando la fase di sperimentazione sarà conclusa e avrà dato risultati positivi. Il termine immunoglobuline è sinonimo di anticorpi. Le immunoglobuline iperimmuni sono gli anticorpi contro il Covid prelevati dagli ex malati. Le immunoglobuline agiscono come delle antenne, o meglio, come recettori specifici di membrana che al contatto con l'antigene, ossia il virus, attivano il linfocita. Una parte dei linfociti attivati viene stimolata a riprodursi fino a secernere un numero impressionante di nuovi anticorpi, fino a 2000 immunoglobuline al secondo, ma non agiscono da sole. Immaginiamo una piazza gremita di persone. Tra queste ci sono degli evasi dal carcere, che sono i nostri antigeni, semplificando, il nostro virus. I poliziotti nella piazza sono le immunoglobuline, che sono in grado di riconoscere gli evasi dai cittadini comuni. Man mano che li riconoscono, i nostri poliziotti iniziano a sparare cartucce colorate, gli anticorpi appunto, che colpiscono solo gli evasi. Contemporaneamente i poliziotti allertano un altro gruppo di forze dell'ordine, i fagociti e le cellule citotossiche, i quali riescono a riconoscere gli evasi grazie alle macchie colorate sui vestiti e quindi li arrestano. I nostri poliziotti mantengono poi una memoria degli evasi e se si dovessero ripresentare li attaccherebbero nuovamente. Questo è il principio sul quale si basano anche le vaccinazioni. Attenzione, però, ogni antigene ha il suo anticorpo in un rapporto chiave-serratura: ogni anticorpo apre una sola serratura, cioè combatte contro un solo tipo di virus. Le immunoglobuline possono essere estratte dal sangue di ex malati Covid in modo da contenere anticorpi diretti per quel coronavirus, dunque l'obiettivo dell'uso delle immunoglobuline è fornire una difesa contro le infezioni. Nel caso dell'infezione da Sars-Cov-2 alcuni studi hanno sollevato la possibilità di usare le immunoglobuline iperimmuni sia come terapia nei casi più gravi che per prevenire la malattia, soprattutto nei soggetti più fragili, nell'attesa che venga messo a punto un vaccino sicuro ed efficace. Le criticità riguardano il costo piuttosto elevato, la difficoltà di ottenere e produrre grandi quantità per tutta la popolazione con iniezioni da ripetere ogni quattro settimane e la possibilità di reazioni indesiderate.